Il contrattacco di Israele decuplica l’attacco di Hamas

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Mondo

Il contrattacco di Israele contro la Striscia di Gaza dura da un mese e decuplica l’orrore dell’attacco di Hamas contro Israele. il 7 ottobre, 1.200 vittime e 200 ostaggi. La rappresaglia: migliaia di bombardamenti su Gaza, 11mila morti, metà donne, tra cui 4.500 bambini e 28mila feriti. Un milione di sfollati forzati, comunque imprigionati nella Striscia, dove nessuna zona è sicura. Costretti a lasciare le proprie case, i propri averi, i propri veicoli. Obbligati a spostarsi a piedi, disidratati, affamati, terrorizzati. Con gli aiuti umanitari concessi con il contagocce. Poca acqua, non si sa se pulita e potabile, poco cibo, ma senza proteine e verdure. Isolati dal mondo, quando l’invasore riesce a togliere la connessione a Internet.

Invasione di terra, ospedali cinti d’assedio, perché Israele è convinta coprano covi di Hamas. Come pure le ambulanze sarebbero suoi mezzi di trasporto, quindi bersaglio legittimo. L’Oms dichiara più di 250 attacchi contro strutture sanitarie. Carburante esaurito, 20 ospedali su 36 costretti a smettere di operare, con i feriti lasciati morire. Neonati nelle incubatrici, pazienti nelle unità di dialisi e in terapia intensiva. Malati e feriti abbandonati alla loro sorte. Ventilazioni eseguite a mano. Operazioni condotte con le torce e la luce dei cellulari, finché durano le batterie. Interventi alla testa, amputazioni agli arti, senza anestesia. Situazione igienico-sanitaria spaventosa. Un gabinetto per 160 persone. Una doccia per 700. Ma l’acqua, quella che c’è, è necessaria per bere. Si diffondono malattie infettive. 33.500 casi di diarrea, 8.900 casi di scabbia, 1005 casi di varicella, 12.635 casi di eruzioni cutanee, 54.866 casi di infezioni delle vie respiratorie.

Le proporzioni di questo orrore sono sotto i nostri occhi. In forma anestetizzata. Non ci sono giornalisti occidentali a Gaza. Israele non ne garantisce la sicurezza. 39 i giornalisti uccisi a Gaza in un mese. Il doppio di quanti ne sono morti in Ucraina in un anno e mezzo. Alcuni hanno perso tutta o parte della loro famiglia.

Per proteggere la nostra coscienza, ammettiamo l’orrore del contrattacco di Israele con fatalismo: la guerra è una tragedia. O lo rinfacciamo al nemico: è Hamas che usa i civili come scudi umani. Oppure lo neghiamo: i numeri comunicati dal ministero della sanità di Gaza, controllato da Hamas, sarebbero gonfiati. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Ma le agenzie internazionali e gli operatori umanitari confermano l’ordine di grandezza delle vittime. Lo stesso dipartimento di stato americano ha pubblicato un rapporto sulla guerra, che accredita le stesse cifre. Il segretario di Stato Antony Blinken ammette che le vittime palestinesi sono troppe, migliaia e migliaia. La funzionaria del dipartimento di stato, Barbara Leaf, delegata alla sicurezza nel Vicino Oriente, dichiara che i morti palestinesi sono probabilmente di più di quelli dichiarati.

Non solo l’orrore del contrattacco di Israele ha queste proporzioni, ma non ha la prospettiva di finire. Secondo Israele, la guerra potrà durare un anno. Questo mese moltiplicato per dodici. Davvero possiamo tollerarlo? Molti paesi, tra cui I membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, chiedono il cessate il fuoco. Ma gli Stati Uniti oppongono il veto, perché vogliono scrivere nelle risoluzioni vincolanti, che Israele ha il diritto di difendersi. Senonché, Israele proprio in nome di questo diritto rifiuta il cessate il fuoco. Anzi, il fuoco lo spara su case, campi profughi, scuole, ospedali. E minaccia di considerare affiliato di Hamas chiunque sia rimasto nel nord di Gaza. È il governo fascista di Israele. Il governo di Benjamin Netanyahu.

Ma i governi democratici occidentali? I democratici alla Casa Bianca? Non hanno il potere di farsi ascoltare da Israele o ancora non lo esercitano e si limitano alla moral suasion? Armi e soldi, Israele li riceve dagli Stati Uniti. Le cronache riferiscono di una litigata tra il dipartimento di stato e l’ambasciata israeliana. Perché a Gerusalemme Est, le autorità israeliane hanno demolito la casa della famiglia di un tredicenne, autore di un atto terrorista. Per gli americani, una intera famiglia non dovrebbe rimanere senza casa, per il comportamento di un suo singolo membro. La demolizione di case, come molte altre espropriazioni, sono la vita quotidiana dei palestinesi sotto occupazione israeliana Il terreno fertile del terrorismo autodistruttivo. Giustificato, compreso o condannato, esige una risposta politica. Invece, Israele ci chiede solidarietà e consenso, per la sua guerra furiosa contro Gaza, mentre agisce con i suoi coloni, per cacciare i palestinesi dalla Cisgiordania.