Hamas e Israele. Spegnere l’incendio, non cambiarne la direzione

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L’attacco di Hamas a Israele è stato un crimine di guerra. Il massacro indiscriminato di oltre mille persone innocenti. Civili inermi. Donne e bambini. Sono perciò comprensibili le ragioni e i sentimenti di chi chiede la condanna, senza riserve, del crimine di Hamas e la solidarietà con Israele.

Le reazioni dell’Italia, dell’Europa, degli Stati Uniti in questo senso sono corrette. Su un punto, però, sono inadeguate. Perché, ora, non si tratta di cambiare la direzione del fuoco, ma di spegnere l’incendio. Non si può autorizzare il governo israeliano alla rappresaglia, neppure entro i limiti di un massacro proporzionale. Limiti ormai già raggiunti.

Occorre, al contrario, agire subito per liberare tutti gli ostaggi sequestrati da Hamas e minacciati di morte. Proteggere le popolazioni civili israeliane e palestinesi. Salvare Gaza dalla tragedia umanitaria.