La sinistra in Europa è contro l’utero in affitto

La sinistra in Europa è contro l’utero in affitto. Eppure sulla maternità surrogata esiste un grande equivoco nell’opinione pubblica progressista italiana. E forse anche in quella conservatrice. Che approvare la gpa sia di sinistra, disapprovarla sia di destra. Questo equivoco nasce dall’idea che la gestazione per altri appartenga al conflitto tra laici e cattolici su famiglia, sessualità, riproduzione. Come fu per il divorzio, l’aborto, la fecondazione eterologa. In più, alla gpa tiene particolarmente l’associazionismo LGBTQ+. Così, pare che far contenti gli omosessuali, gruppo storicamente vittima, abbia valore progressivo, mentre scontentarli sia di segno reazionario.

In realtà, nella comunità LGBTQ+ c’è una divisione sulla maternità surrogata, che passa per la differenza sessuale. In prevalenza, sono molto favorevoli i maschi gay e molto contrarie le donne lesbiche. Tanto che i maschi gay hanno spinto per espellere Arcilesbica dal movimento. Prassi conforme alla tradizione patriarcale, che punisce ed elimina le donne che si sottraggono al ruolo di genere imposto dagli uomini. Come si vede in questo solo aspetto, collocare a sinistra la gpa è quanto meno disordinato.

Come lo sono i nostri partiti. Fratelli d’Italia, Forza Italia e la Lega sono contro la gpa. Sebbene nel 2016, Matteo Salvini abbia dichiarato in una intervista: «Se una coppia italiana vuole fare un figlio in questa maniera, non vedo perché dovrebbe essere costretta a farlo all’estero. Naturalmente, ci sono dei limiti da rispettare, come il fatto che non ci siano abusi o traffici». Il Partito Democratico non si esprime, ma alcuni suoi esponenti sono a favore della regolamentazione della gestazione per altri. Lo stesso, alcune minoranze di sinistra. Possibile e Sinistra Italiana, che ha come padre nobile un importante testimonial della maternità surrogata: Nichi Vendola.

Il paragone con il divorzio, l’aborto, la fecondazione eterologa, è sbagliato. Perché nel caso della maternità surrogata, sono in gioco la rottura della relazione materna, lo strappo violento di un neonato da sua madre, lo sfruttamento riproduttivo ed economico delle donne, la compravendita di bambini. Ma certa sinistra italiana s’illude (o ci illude) che proprio questi problemi richiedano la regolamentazione. D’altra parte, la sinistra italiana ha ormai una consuetudine nel far passare provvedimenti controversi con l’allegato di una sana raccomandazione di regole e principi. Armiamo e finanziamo la guardia costiera libica, per trattenere i migranti, ma chiediamo di farlo nel rispetto dei diritti umani, vigilando proprio con la nostra presenza in Libia.

Se usciamo dalla provincia italiana e guardiamo all’Europa, vediamo che le cose stanno in modo diverso. I partiti favorevoli o silenti, ambigui, possibilisti, sulla maternità surrogata, si trovano quasi tutti a destra o al centro.

  • In Francia, il Rassemblement National, En Marche;
  • in Gran Bretagna, il Partito Conservatore;
  • in Germania, il Partito Cristiano-Democratico e il Partito Liberale;
  • in Spagna, il Partito Popolare.

In generale, questi partiti di destra o di centro assumono quella posizione ipocrita, ufficiale o ufficiosa, che magari boccia la gpa commerciale, ma promuove la gpa altruistica regolamentata. Una linea meglio definita nella proposta fatta da Marine Le Pen durante le presidenziali francesi del 2017: legalizzare e regolamentare la maternità surrogata, prevedendo il rispetto dei diritti della madre surrogata e dei bambini, tutelati da un organismo di controllo statale.

Invece, la gran parte della sinistra in Europa è contro l’utero in affitto. Perché sfrutta le donne, le riduce a macchine di riproduzione, può portare a situazioni di lavoro forzato, mercifica i bambini. Su queste posizioni si ritrovano:

  • i socialdemocratici tedeschi;
  • i socialisti e i comunisti francesi, France Insoumise,
  • Podemos e i socialisti spagnoli,
  • i socialdemocratici svedesi,
  • Syriza in Grecia.

Peraltro, la messa al bando dell’utero in affitto come reato universale è stata promossa, nel 2016 al parlamento francese, da un convegno femminista internazionale, guidato da Sylviane Agacinski (femminista francese, socialista, fondatrice del Collegio internazionale di filosofia con Jacques Deridda, sposata con Lionel Jospin). La gestazione per altri, rigettata dalle forze classiche della socialdemocrazia e del femminismo, è invece autorizzata nella Russia di Putin, sia quella retribuita sia quella «gratuita». In Russia possono ricorrere a questo trattamento anche i single o le coppie non sposate.

Se la sinistra europea è contro l’utero in affitto, almeno l’espressione «utero in affitto» non è tipica del linguaggio dispregiativo della destra? No, è un’espressione analitica e decrittiva, che chiama la cosa con il suo nome. L’ha coniata Stefano Rodotà nel 1989, per commentare le sentenze di due cause analoghe. Una americana, che obbligava una madre biologica a cedere il figlio al padre donatore di sperma e una italiana che invece consentiva alla madre biologica di tenere il figlio. Stefano Rodotà diede ragione al giudice italiano, perché la donazione del seme non può essere paragonabile a una gravidanza, e perché non si può accettare che questa materia sia affidata alla logica del mercato. Quindi, propose una legge che vietasse ogni forma di commercializzazione del corpo umano.