Lo sfruttamento delle donne è la base dell’utero in affitto

Che lo sfruttamento delle donne sia la base dell’utero in affitto è negato dai sostenitori della «gestazione per altri» (gpa). Secondo loro, le madri surrogate non sono donne bisognose, ma donne altruiste, che desiderano aiutare chi non può avere figli. Infatti, non si fanno pagare, ma solo rimborsare le spese dei costi per la gravidanza. Almeno, così è nei paesi ricchi dove la gpa è autorizzata. Paesi come la Gran Bretagna e il Canada andrebbero presi a modello per regolamentare la maternità surrogata in Italia. Per una gpa solidale, che tuteli le madri surrogate dai rischi di sfruttamento e risparmi ai committenti italiani la pena di andare all’estero, dove le donne povere sono sfruttate.

Sembra un discorso di buon senso, sebbene l’accusa di sfruttamento rivolta all’utero in affitto si riferisca in primo luogo all’uso strumentale delle funzioni riproduttive delle donne. Le madri surrogate sono usate come incubatrici, poi alienate dalla loro creatura, per soddisfare il desiderio dei committenti. L’esatto contrario della massima kantiana. «Agisci in modo da trattare l’umanità, così nella tua persona come nella persona di ogni altro, sempre come un fine, e mai come un mezzo». Nell’utero in affitto, le madri surrogate sono trattate sempre come un mezzo e mai come un fine. Ciò basta, per considerarle donne sfruttate.

Tuttavia, sull’aspetto economico qualcosa si può dire. Se nei pochi paesi ricchi che consentono la «gpa solidale», le donne sottoposte alla maternità surrogata non sono indigenti, ciò non significa che siano ricche o benestanti. Le agenzie di surrogacy che le reclutano, adottano criteri diversi. Alcune si accertano che la madre surrogata abbia le risorse finanziarie sufficienti per sostenere da sola i costi della gravidanza. Altre si accertano che la madre surrogata non sia in difficoltà finanziarie o abbia una condizione finanziaria stabile.

Insomma, le madri surrogate della «gpa solidale» sono nelle condizioni economico-finanziarie di molti di noi. Che lavoriamo, ma potremmo farne a meno, soprattutto se giovani, perché c’è una rete familiare che ci sostiene. Operai, impiegati, insegnanti, che ricevono un salario e mantengono nel tempo il loro status. Sarebbe improprio dire che lavorino a scopo di lucro; per fare soldi. Eppure, hanno l’aspettativa della retribuzione, senza la quale rifiuterebbero di lavorare.

Secondo Marx, il salario non è il prezzo del lavoro operaio in fabbrica, ma il prezzo dei beni necessari alla riproduzione della vita dell’operaio, affinché egli possa lavorare per il padrone. Anche senza studiare Marx, tutti sappiamo che i livelli dei salari sono sufficienti a coprire le spese per vivere. Dall’inizio alla fine del mese, spendiamo per pagare il cibo, l’affitto, le bollette, l’occorrente per i figli, qualche svago e alla fine del mese riceviamo il salario che, più o meno, ci ripaga di tutto. Di fatto, il salario non è altro che un rimborso spese.

Che le madri surrogate siano soltanto rimborsate nelle spese, non ne fa perciò donne meno sfruttate. Anzi. Invece, medici, avvocati, intermediari della gpa, sono solo rimborsati? Ci guadagnano e molto bene. Per questi soggetti, le madri surrogate sono galline dalle uova d’oro. L’apice dell’altruismo.

Ora, però, sospendiamo le critiche e concediamo le mitologie delle madri surrogate, per la gestazione solidale. Quella narrazione che non si limita a dire la cosa plausibile. Che una donna può voler fare e donare un figlio per amore della sorella, una cara parente, una cara amica. Ma esagera e dice che un tale desiderio di donare, una donna può provarlo per amore di qualsiasi sconosciuto del mondo, con cui familiarizza durante qualche incontro, già finalizzato alla richiesta di gpa. Crediamoci. E affidiamoci ai due paesi modello.

In Gran Bretagna la gpa solidale è autorizzata e regolamentata dal 1990. In Canada dal 2004. Quante sono le madri surrogate nei due paesi? Dati ufficiali non ce ne sono. L’autorità di regolamentazione delle cliniche di fertilità nel Regno Unito registra 312 maternità surrogate, da cui sono nati 220 bambini, nel 2019. L’associazione dei tribunali di famiglia canadesi stima 500-1000 bambini nati da maternità surrogata nel 2018.

E quante sono le coppie che desiderano avere un figlio mediante gpa? Ne sappiamo ancora meno. Un rapporto del 2016 dell’Università di Cambridge rileva che circa 800 coppie nel Regno Unito hanno utilizzato la maternità surrogata commerciale all’estero nel 2011-2012. Sono centinaia e centinaia ogni anno. Secondo l’Organizzazione per la Maternità Surrogata del Regno Unito (Surrogacy UK), il numero di coppie che si rivolgono alla maternità surrogata è in costante aumento e molte di queste coppie scelgono di andare all’estero. Un rapporto del 2019 del Canadian Fertility and Andrology Society afferma che «il numero di canadesi che vanno all’estero per la maternità surrogata è in costante aumento, con l’India e gli Stati Uniti che rimangono le destinazioni più popolari».

Perché ci sono coppie britanniche e canadesi in numero crescente che si rivolgono alla gpa commerciale all’estero, nonostante abbiano da molti anni la gpa solidale nel proprio paese? Evidentemente, le madri surrogate solidali e nazionali sono in numero insufficiente, o costano troppo, o hanno troppi diritti. D’altra parte, nella prospettiva di cancellare la madre, andare all’estero ha un vantaggio sicuro: la madre rimane molto distante.

Come che sia, Gran Bretagna e Canada hanno legittimato la gpa. Britannici e canadesi che si rivolgono alla gpa, in patria o all’estero, sono «persone per bene» moralmente e legalmente a posto. Divenuta istituto giuridico, la gpa si rafforza nella sua dinamica di mercato. La domanda genera l’offerta che genera la domanda. Se l’incontro tra domanda e offerta è insoddisfacente a livello nazionale, si sposta a livello globale. Perciò, il presentare come alternativi la gpa solidale e la gpa commerciale, i modelli dei paesi ricchi e quelli dei paesi poveri, è un’illusione ottica, perché tutti questi modelli fanno sistema insieme.

La gpa, come tutto il capitalismo, funziona nella globalizzazione. Tra centri benestanti, democratici e periferie povere, autoritarie. I paesi ricchi possono fare le leggi e i regolamenti a tutela delle madri surrogate, vietare la gpa commerciale, permettere solo quella solidale, ma se autorizzano la gpa, in qualsiasi sua forma, ne incentivano la domanda dentro e fuori i loro confini. Così concorrono allo sfruttamento delle donne; di tutte le madri surrogate del mondo.